LA STORIA DI HOUSEHOLD OBJECTS

1374918_10151923090279710_1886143738_nC’è un album dei Pink Floyd che non è mai stato rilasciato: “Household Objects“. Questa è la sua storia. Wish You Were Here (1975) è pieno di suoni difficilmente identificabili anche dall’ascoltatore più attento. C’è il virtuoso del jazz Stéphane Grappelli che suona un dolce violino nella title track, e il ritornello di See Emily Play su Shine On You Crazy Diamond Part IX. Il primo suono che si sente nell’album è un inquietante ronzio creato da dita che corrono intorno ai bordi di bicchieri vino, ognuno riempito con diverse quantità di liquido per creare note diverse. Per più di 30 anni i bicchieri di vino “sonori” erano tutto ciò che restava di Household Objects, il titolo provvisorio di un album iniziato nel 1970 e abbandonato definitivamente nel ’74. Nel 1973 l’abile mix di effetti audio hi-fi-friendly e rock FM portarono i Pink Floyd nelle top-five bands in Gran Bretagna, Europa e, soprattutto, in America. Prima di questo, però, rappresentano una proposta molto diversa. L’idea di Household Objects ebbe inizio nel 1969, quando i Floyd hanno cominciato ad usare seghe per legno e bollitori sul palco. Un anno dopo pubblicarono Atom Heart Mother, un album che includeva il brano di Alan Psychedelic Breakfast, con il suono di del roadie Alan Styles che friggeva uova e pancetta per poi finire con il suono ipnotico di un rubinetto che gocciola. Atom Heart Mother è stata una hit numero 1 nel Regno Unito. Ma, come il batterista Nick Mason ha ammesso, “Eravamo ancora alla ricerca di una direzione coerente“. Quando i Pink Floyd si ritrovarono negli Abbey Road Studios nel gennaio 1971 erano ancora alla ricerca di quella direzione. La loro soluzione immediata fu di rinunciare a strumenti convenzionali e portare alla ribalta suoni “trovati” del tipo di quelli che hanno usato in Works e Alan Psychedelic Breakfast. John Leckie che avrebbe poi prodotto Showbiz e Origin Of Symmetry dei Muse nel 1971 era un operatore di registrazione 22enne ad Abbey Road assegnato a registrare la nuova musica dei Floyd . “Hanno trascorso giornate di lavoro su quello che la gente ora chiama -Oggetti di Casa-” ha detto Leckie nel 2006. “Si mettevano a creare accordi usando bottiglie di birra, strappando giornali e spruzzando bombolette spray“. Le idee sono state catalogate prima che il gruppo levasse le tende dagli Studios di George Martin. Hanno poi cambiato idea e sono ritornati agli strumenti convenzionali per quello che divenne il loro album successivo, Meddle. Anche se Meddle utilizza alcuni effetti sonori, i giornali strappati e le bottiglie sono rimasti inutilizzati. Sarebbe stato più di due anni prima che i Pink Floyd ritornassero all’idea di Household Objects. Da allora The Dark Side Of The Moon arrivò in testa alle classifiche degli Stati Uniti e Regno Unito. Ma quando i Floyd si riunirono per iniziare a lavorare sul seguito alla fine del 1973 erano in difficoltà. “Non avevamo una comune idea tra noi“, ha detto Nick Mason. Dopo aver fatto l’album più accessibile della loro carriera, la soluzione della band contro il blocco cretivo era quello di riprendere Household Objects. Molte settimane sono trascorse con l’ingegnere Alan Parsons ad Abbey Road creando un ritmo percussivo, raschiando il pavimento con manici di scopa o colpendo pezzi di legno con un’ascia, e facendo vibrare fasce elastiche tese tra bastoncini. “Ho sempre pensato che la differenza tra un effetto sonoro e la musica è tutto un mucchio di merda“, il bassista/compositore Roger Waters ha detto alla rivista Zigzag all’epoca. “Se si crea un suono su una chitarra o da un rubinetto dell’acqua è irrilevante.“. Waters ha insistito sul fatto che la nuova musica dei Floyd, con “bottiglie, coltelli e asce da abbattimento si sta trasformando in un bel pezzo“. Entro la fine dell’anno, però , aveva cambiato idea. Nick Mason allora ha suggerito che Household Objects era una “tattica dilatoria” in assenza di nuove canzoni. Ma una volta che Waters aveva concepito l’idea di fare un album sull’assenza – l’assenza del membro fondatore Syd Barrett, l’assenza della ex moglie di Waters, e ciò che egli considerava come l’assenza di impegno dei suoi compagni di band – l’album Wish You Were Here così fu registrato e Household Object fu dimenticato. Anche se non tutti erano felici di questa decisione. “Ero piuttosto deluso che non è mai venuto fuori nulla da tutto quel lavoro“, ha detto Alan Parsons. Nel 2011 i Pink Floyd hanno rilasciato versioni estese di Dark Side e Wish You Were Here. Quest’ultimo includeva ora la traccia originale dei bicchieri di vino sonori e il nuovo cofanetto di Dark Side conteneva un altro estratto di Household: The Hard Way, 3 minuti e 10 di ciò che può o non può essere giornali strappati al posto dei tamburi e ciò che suona come fasce elastiche vibranti in luogo di un basso. Ma il ritornello melodico che si apre un varco per diversi secondi  è in pura malinconia Floyd. I fan hanno aspettato decenni per sentire questa roba. La band ha sottolineato che al giorno d’oggi si potrebbe fare questi suoni in un pomeriggio su un sintetizzatore o un programmatore. Si può capire la riluttanza del gruppo ad attribuire molta importanza a Household Objects. Dopo tutto, Dark Side Of The Moon si è trasformato in un grande business e i Pink Floyd giustamente non hanno mai guardato indietro. Ma i suoni di queste bande elastiche pizzicate e raschianti manici di scopa sono l’ ultimo hurrah per il “vecchio Pink Floyd”, quello che era “giovane, sciocco e sperimentale”. “Ci è sembrata una buona idea, al momento“, ha detto Roger Waters. Era, e lo è ancora.

Speciale a cura di ClassicRockMagazine

Si ringrazia per la traduzione: http://www.facebook.com/pages/le-migliori-frasi-dei-pink-floyd/327702364709  –  La copertina nella foto è un’interpretazione immaginaria (niente di ufficiale).

Shine On!

3 comments

  1. SCOOP 2024: Una grande notizia in anteprima per gli appassionati di questo lavoro perduto dei Pink Floyd: per onorare il 50° anniversario del progetto è in corso di preparazione un tributo con ospiti internazionali che sarà prodotto dalla label inglese “The 62nd Gramophone Company” (la stessa che ha realizzato Miniatures 2020, la celebrazione del classico album del 1980 di brani da un minuto). Dalle prime indiscrezioni pare che io sia l’unico Italiano presente nel cast… non è un compito facile, ma l’esser stato invitato a partecipare a un lavoro così prestigioso è un vero onore! Nuovi updates e dettagli in estate…

    Alessandro Monti : : Unfolk

    http://www.unfolkam.wordpress.com

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.