Nick Mason’s Saucerful Of Secrets

NICK MASON E I “SAUCERFUL OF SECRETS” TOUR ITALIANO 2024!

Nick Mason è inarrestabile.. Torna in Italia con i suoi Saucerful of Secrets!

Lo storico batterista dei Pink Floyd ed il supergruppo formato da Guy Pratt (bassista dei Floyd dal 1987), Gary Kemp (Spandau Ballet) e Lee Harris (Blockheads) riporteranno live il repertorio dei primi anni della carriera dei Pink Floyd.

Un ritorno agli albori della band, agli anni in cui Syd Barrett era l’autore dei testi e l’anima di quello che poi sarebbe diventato uno dei gruppi più grandi della storia della musica. Mason ha dichiarato che il gruppo non è una tribute band, bensì un mezzo per “catturare lo spirito dell’epoca” e trasmetterlo al pubblico tramite tracce estratte da dischi come The Piper At The Gates Of Dawn, A Saucerful Of Secrets ed Ummagumma

Nick Mason’s Saucerful Of Secrets Italia 2024

18 luglio | Milano | Teatro Arcimboldi
19 luglio | Vicenza | Piazza dei Signori
20 luglio | Bologna | Sequoie Music Park
22 luglio | Roma
23 luglio | Caserta | Belvedere s. Leucio
24 luglio | Roccella Ionica | Teatro Il Castello

Prevendita biglietti: giovedì 21 dicembre ore 11:00

Clicca qui per la pagina Ticketone!

Per informazioni e prenotazioni per persone con disabilità: https://www.dalessandroegalli.com/site/tickets

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NICK MASON’S SAUCERFUL OF SECRETS: AGGIUNTA UNA DATA IN ITALIA.. A POMPEI!!!

Dopo l’annuncio delle 5 date italiane di Nick Mason del 2023, arriva a sorpresa la notizia dell’aggiunta di un’altra data, e sarà speciale perchè si tratta di Pompei!


La data è quella del 24 Luglio 2023, e sarà D’Alessandro e Galli a produrre l’evento. Biglietti in vendita sul sito ufficiale dalle ore 12 di mercoledi’ 22 marzo a questo link.

Ma attenzione, il luogo dell’evento non sarà lo storico anfiteatro dove venne registrato “Live at Pompeii” dei Pink Floyd e il più recente di David Gilmour, ma ad ospitare il supergruppo formato dal batterista dei Pink Floyd insieme a Guy Pratt (bassista dei Floyd dal 1987, poi per David Gilmour e per molti altri artisti), Gary Kemp (Spandau Ballet), Lee Harris (Blockheads) e Dom Beken sarà il Teatro Grande, come spiegato sui social: “Poiché l’anfiteatro non è più disponibile per i concerti, la band si esibirà nel Teatro Grande, altrettanto antico, situato nel parco delle rovine“.


Nick Mason’s Saucerful Of Secrets Tour Italiano 2023:

19 luglio, Vicenza, Piazza dei Signori

20 luglio, Palmanova Onde Mediterranee, Piazza Grande

21 luglio, Cattolica, Arena della Regina

23 luglio, Matera Sonic Park, Cava del Sole

24 luglio, Pompei, Teatro Grande

26 luglio, Gardone Riviera Tener-a-Mente, Anfiteatro del Vittoriale

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NICK MASON E I SUOI “SAUCERFUL OF SECRETS” IN ITALIA A LUGLIO 2023!

Appena annunciate altre date dell’Echoes Tour dei Saucerful Of Secrets di Nick Mason!
Dopo il successo dello scorso anno con numerosi spettacoli nel Regno Unito e in Europa, seguiti dagli Stati Uniti e dal Canada, è una grande notizia che la band sia ansiosa di rimettersi in viaggio per esibirsi davanti a molti di voi, ed a Luglio avremo 5 concerti in Italia!

19 Luglio 2023 – Vicenza, Piazza dei Signori

20 Luglio 2023 – Palmanova, Onde Mediterranee

21 Luglio 2023 – Cattolica, Arena della Regina

23 Luglio 2023 – Sonik Park Matera, Cava del Sole

26 Luglio 2023 – Gardone Riviera, Tener-A-Mente


Biglietti in vendita qui:

https://www.ticketone.it/artist/nick-mason/



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NICK MASON: L’INTERVISTA SUI CONCERTI DEI “SAUCERFUL OF SECRETS”

José Abellán della rivista spagnola “Animals Pink Floyd Magazine” ha avuto l’opportunità di intervistare Nick Mason a proposito dei suoi concerti a Barcellona e Madrid, e quindi di porre a Nick alcune domande sul tour in corso con i suoi “Saucerful Of Secrets”.


“Echoes” è il nome dato a questo tour. Dopo la morte di Richard Wright nel 2008, David Gilmour ha detto che non avrebbe più suonato questa canzone perché era un dialogo tra lui e Wright. Nick, cosa ne pensi di questa canzone?

Non sono assolutamente d’accordo con David su questo punto. David non poteva immaginare… beh, nel 2008 nessuno aveva idea che sarebbe successo, e io credo che questa sia una celebrazione davvero importante di alcune sonorità di Rick e sarebbe una tragedia non suonarla. Credo che il rispetto sia quello di suonare. Non siamo particolarmente d’accordo su questo punto. Decidiamo quello che pensiamo sia meglio per noi, credo.

Avete già detto che non vedete l’utilità di suonare le stesse canzoni che i fan ascoltano già ai concerti di David Gilmour e Roger Waters. Come sarà lo spettacolo e quali canzoni verranno suonate nei concerti in Spagna?

La differenza più grande è che stiamo lavorando sul catalogo dei primi Pink Floyd ed è molto diverso da quello che Roger fa con The Wall e David. Qualcuno ha detto che siamo una garage band vecchio stile e che dobbiamo essere molto più nello spirito dei Pink Floyd del 1967, 1968, 1969; la musica dovrebbe essere un pò più libera e dovremmo essere in grado di improvvisare un po’. La musica è generalmente tratta da ciò che abbiamo realizzato prima del 1972, quindi include Piper, Saucerful Of Secrets e Meddle, oltre ad alcuni dei singoli meno conosciuti. Credo che per le persone che si ricordano di questi brani ci sia un elemento di nostalgia, ma spero che le persone che non conoscono molto dei vecchi Pink Floyd si divertano e vedano anche come le idee si sono sviluppate nel corso degli anni.

Nel 1969 i Pink Floyd eseguirono dal vivo una suite concettuale intitolata “The Man and The Journey” che prevedeva, tra le altre cose, che tu bevessi tè, segassi e sbattessi il legno sul palco. Avete pensato di riproporre questo lavoro nei vostri tour? Penso che il risultato sarebbe sorprendente, così come la risposta del pubblico.

Sì, ci abbiamo pensato e alcune di queste improvvisazioni erano molto complesse, per il modo in cui funzionavano ai tempi. Avevamo una radio sul palco sintonizzata su una stazione radio, con John Peel come DJ. Diceva cose rilevanti per i concerti al momento giusto e non ho ancora la voglia di mettere insieme qualcosa di simile… forse è una cosa da fare in futuro.

Nick Mason’s Saucerful Of Secrets sta aggiungendo nuovi effetti sonori ad alcune canzoni della scaletta attuale; inoltre, avete introdotto segmenti di altre canzoni dei Pink Floyd e di altri gruppi, come “Arnold Layne” e “Remember A Day”. Si tratta di improvvisazione o di un nuovo approccio a queste canzoni?

Certamente, quello che abbiamo fatto è stato mantenere il formato generale delle canzoni, la melodia e così via, ma sicuramente volevamo essere in grado di cambiare l’assolo o il ritornello, ecc. È importante che la canzone sia riconoscibile ma con una nuova energia, e ci sono un paio di canzoni che sono state solo registrate e mai suonate dal vivo, quindi la versione live sarà sempre diversa da quella registrata. Anche con i Pink Floyd, non abbiamo mai suonato ‘Arnold Layne’ dal vivo esattamente come nel disco…

Avete sostituito alcune canzoni del tour precedente. Avete considerato la possibilità di includere brani come “Cymbaline”, “The Embryo” o “Careful With That Axe, Eugene”, che nei primi anni erano canzoni essenziali nel repertorio dei concerti dei Floyd?

In realtà, abbiamo preso in considerazione l’idea di suonare ogni singola canzone di quel periodo; a un certo punto potremmo approfondire il repertorio, ma ad essere onesti non ci sembra di aver esplorato ciò che abbiamo iniziato due anni fa e c’è ancora molto da fare. Penso anche che dobbiamo scegliere le canzoni che riteniamo possano essere un buon intrattenimento serale e ci sono alcune canzoni, come “The Embryo”, che forse… pensiamo di dover essere più veloci in molte canzoni per suonare a un pubblico dal vivo. Ma non c’è nulla che non suoneremo, pensando ai pezzi più difficili, come hai detto tu, The Man and The Journey, che include “Alan’s Psychedelic Breakfast”, che è una grande canzone ma piuttosto complessa da mettere insieme su un piccolo palco, il che è un altro elemento che dobbiamo tenere a mente. Non suoniamo all’Apollo, con un palco enorme, ma in teatri e club con restrizioni e ci sono misure che fanno funzionare le cose.

Questo mese ricorre il 50° anniversario dell’entrata in studio dei Pink Floyd per registrare The Dark Side Of The Moon, che dal vivo era quasi totalmente diversa dalla versione che conosciamo oggi. Avete pensato di interpretare quella versione originale?

Ah sì, è un’idea interessante, perché ho detto che faremo fino a The Dark Side Of The Moon, ma non includeremo The Dark Side Of The Moon, ma possiamo imbrogliare e includere versioni completamente diverse di cose che abbiamo suonato prima che fossero su Dark Side, come la versione originale di “On The Run” – in realtà sembra un pezzo jazz [Nick parla di alcuni sintetizzatori]. Idea interessante; farò qualcosa al riguardo… Spero di riuscirci… È un bene che tu l’abbia proposto!!!

L’anno prossimo sarà il 50° anniversario dell’uscita dell’album. I Pink Floyd hanno in programma qualche tipo di celebrazione speciale per questo anniversario?

Penso proprio di sì, non so ancora cosa faremo, non credo che lo suoneremo dal vivo, ma di sicuro sappiamo che è un 50° anniversario ed è qualcosa da celebrare. Voglio dire, è straordinario per qualsiasi musica, o per la musica pop, che è quello che fondamentalmente era, o è, avere una tale durata. Penso a qualsiasi tipo di celebrazione, perché è un riconoscimento per tutte le persone che vi hanno contribuito; non solo noi quattro, ma anche l’ingegnere Chris Thomas, che si è occupato del missaggio, Hipgnosis che ha realizzato la copertina dell’album, l’uomo che ha reso possibile il lancio dell’album in America… Ha sicuramente bisogno di una celebrazione.


Fonte: www.animalspinkfloydmagazine.com / www.brain-damage.co.uk

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NICK MASON’S SAUCERFUL OF SECRETS: ITALIA 2022 – LUCCA & TORINO


SABATO 25 – Lucca Summer Festival Piazza Napoleone

La serata si apre con One of these days tratto dall’album Meddle, celeberrimo brano strumentale che contiene uno dei riff di basso più famosi della storia del rock. Si prosegue poi con la movimentata Arnold Layne e la dolcissima Fearless, altro intermezzo musicale con Obscured by clouds, overture dell’omonimo album, seguita dal ritmo più hard rock di When You’re In. Mason e soci regalano al pubblico anche alcuni brani mai eseguiti dal vivo dai Pink Floyd. Da citare poi anche due straordinarie esecuzioni di If, intervallata da Atom heart mother, e Set the Controls for the Heart of the Sun. Ma è con il gran finale che la piazza si esalta. Mason e soci infatti regalano una splendida versione di Echoes (esecuzione da oltre 20 minuti), altro capolavoro della discografia floydiana.Giusto il tempo di riprendere fiato prima di concludere la show con una altra tripletta di brani tratti dal periodo di Syd Barrett: See Emily Play, l’immancabile A saucerful of secrets e la movimentata Bike. Finale perfetto per una grande serata di musica forse di altri tempi ma che, dopo oltre 60 anni, è ancora in grado di emozionare e di attrarre fan di ogni età.

Marcello Ligas: Il concerto a Lucca è da poco terminato. Sarò forse banale e scontato, ma la potenza di brani come one of these days, echoes o una straordinaria set the controls for the heart of the sun hanno scagionato, è stata grandiosa. Certo, la nostalgia della performance degli “originali” c’è, soprattutto nella seconda parte di echoes, ma passa subito nel momento in cui si gode dello spettacolo.
Nick scandisce la ritmica come se fosse un ragazzino, gestendo ogni singolo componente, ogni singola percussione con una eleganza assoluta. La scaletta, maledettamente perfetta, ha dato spazio a nick che ha espresso una semplicità e una ironia che hanno reso umana una esibizione che poco ha avuto a che fare con noi comuni mortali. Shine on!

Francesco Madonia: Serata particolare dopo un lungo stop da concerti. La band è in forma smagliante, ormai rodata e collaudata. Setlist fantastica che raggiunge secondo me l’apice con Set The Controls For The Heart Of The Sun a chiusura della prima parte. Una versione fantastica in pieno stile psichedelico. La seconda parte intensa con un finale da brividi Echoes, rivista alla loro maniera come gli altri pezzi. Encore da lacrimuccia con See Emily Play, A Sacucerful Of Secrets e Bike. Leader sul palco Guy, Gary fantastico, Lee molto bravo e Dom superlativo. Nick fa il suo e quando prende il microfono in mano esplode il suo umor in stile tipico inglese facendo ridere tutti. Particolare standing ovation a lui durante la presentazione della band. Tutti in piedi in un lungo applauso. E devo dire che Nick se lo merita tutto. Tra i due litiganti il terzo ci fa godere. Shine On

Tommaso Praloran: Dopo due anni di attesa a causa delle numerose problematiche legatealla pandemia, finalmente Nick Mason e la sua band sono saliti sul palco del Lucca Summer Festival per regalare al pubblico una carrellata di brani provenienti dal repertorio dei primi anni dei Pink Floyd. Per me era il primissimo concerto di un componente della band inglese, di conseguenza l’emozione era davvero moltissima. Alle 19.30 circa, sono riuscito a intravedere Mason che firmava alcuni autografi fuori dall’albergo dove avrebbe trascorso la notte, ma purtroppo sono arrivato troppo tardi, e mentre mi stavo avvicinando stava giusto rientrando… Ho preso posto circa un’ora prima (ero nel blocco F, quindi tutto sommato ho goduto di una buona visuale) e, quando è partito l'”opening soundscape” l’emozione era davvero alle stelle. Alle 21 circa, l’inconfondibile One of these days ha aperto il concerto. Pochi istanti dopo l’inizio, i musicisti sono saliti sul palco e Mason mi è sembrato subito in forma smagliante. Mi sembrava di essere in un’altra dimensione…finalmente era lì, che suonava questibrani dal vivo. Dopo One of these days, Nick ha preso la parola e successivamente si è proseguito con Arnold Layne (anche qui per me commovente…dopo averla ascoltata per anni su disco finalmente la vedevo live suonata da Mason) e la collaudata Fearless (per me particolarmente piacevole dal vivo). Il concerto è proseguito con la doppietta strumentale Obscured by clouds/When you’re in, che dà il giusto risalto ad un album purtroppo sottovalutato, e una coppia di brani scritti da Syd Barret: Candy and a currant bun e Vegetable Man (ammetto che non li conoscevo approfonditamente, ma laverli visti dal vivo mi ha fatto venire voglia di ascoltarli più spesso). A essi ha fatto seguito un apprezzatissimo discorso di Nick su Syd Barrett. Il resto della prima parte, per me è stato oro colato: brani che sognavo da anni di vedere dal vivo e che finalmente venivano eseguiti davanti a me. Il medley If/Atom Heart Moher/If (Reprise) è stato favoloso ed eccitante, per non parlare di Remember a day (preceduta da un ricordo di Wright da parte di Guy Pratt) e della celeberrima Set the controls for the heart of the sun, che mi ha ipnotizzato. Dopo una pausa, si riprende con l’attesissima Astronomy Domine, altro momento per me eccellente, e l’energica The Nile Song, cantata da Pratt. L’entusiasmo ormai è alle stelle, ed è il turno di un’altra doppietta da Obscured by Clouds (uno dei miei album preferiti e del quale, ovviamente, se non ci fosse stato il tour di Nick, non avrei potuto vedere nulla dal vivo): la spettacolare Burning Bridges e la magnifica Childood’s end. Scivolando verso la parte conclusiva, i musicisti mettono in scena una brillante Lucifer Sam, che precede il brano che tutti stavano aspettando, e che ha naturalmente messo in visibilio il pubblico: Echoes. L’esecuzione è stata PERFETTA, ormai rodatissima dai numerosi concerti che hanno preceduto quello lucchese e grazie ai musicisti che si esibivano in perfetta armonia. Che dire: applausi a non finire. Dopo una brevissima pausa, i musicisti ritornano sul palco per gli attesissimi bis (a quel punto, molti di noi erano in piedi, e io non sono riuscito a trattenermi dal fare altrettanto, ma ho comunque mantenuto molto contegno durante il concerto): la spettacolare See Emily Play, seguita da tutti con entusiasmo, la solenne A saucerful of secrets, che non ha certo bisogno di presentazioni, e un finale, per me perfetto, con la scoppiettante Bike. Beh, che dire: per me è stata una serata magnifica che ha rappresentato il coronamento di un sogno e nella quale è stata messa in atto una scaletta stratosferica. Sono veramente molto soddisfatto di avere partecipato e, se non avete ancora visto Nick live e avete la possibilità di partecipare alle prossime date, beh, io straconsiglio di andare, perché ne vale veramente la pena! Se poi Nick dovesse proseguire il suo progetto nel 2023, ovviamente non mancherò, ma, nel dubbio, andateci, perché ormai non è giovanissimo e non mi stupirei se questo fosse l’ultimo tour.

P.S: La mattina dopo il concerto, alle 10 circa, passando nei pressi dell’hotel dove ha alloggiato la band, c’era Nick seduto su un tavolino esterno. Io avevo tentato di avvicinarmi, solo per stringergli la mano e ringraziarlo della bellissima serata (a me l’autografo interessa relativamente), ma la guardia del corpo mi ha allontanato bruscamente. Peccato, spero ci possa essere un’altraoccasione.


DOMENICA 26 – Sonic Park Festival – Palazzina di Caccia di Stupinigi.

Alberto Mazzucchi: Premetto che ascolto i Pink Floyd da oltre quarant’anni, sono sempre stati il mio gruppo preferito, ma non prendo come oro colato ogni cosa che pubblicano ed ogni nota che suonano, insieme o da soli, inneggiando sempre al capolavoro a prescindere.
Questo per arrivare a dire che a me il concerto non è piaciuto granchè.
Innanzitutto non mi è piaciuta la rivisitazione e l’esecuzione di alcuni pezzi, in particolare “set the controls”, “atom heart mother” e “saucerful of secrets”, cioè in pratica quei pezzi dove Gilmour e Wright facevano la differenza con le loro improvvisazioni.
Aggiungerei anche parte di When you’re in/Obscured by Clouds dove la tastiera era eccessivamente alta.
La canzoni brevi sono state sicuramente migliori e piacevoli da ascoltare dal vivo per la prima volta: Fearless, Candy and a Currant Bun, Vegetable Man, Remember a Day, Burning Bridges, Lucifer Sam, See Emily Play, Bike. Un po’ meno The Nile Song e Childhood’s End, forse perché sono pezzi a cui sono particolarmente legato, e Arnold Layne dove la voce di Kemp faceva piuttosto fatica.

Un discorso a parte merita Echoes, come sempre.
Se Gilmour a Pompei disse che non aveva senso suonare Echoes senza Wright, e Guy Pratt mi sembrava particolarmente d’accordo (e mi verrebbe anche da chiedere “ma allora perché adesso la suoni che mancano entrambi?”), questa esecuzione ha mostrato ulteriormente quanto Wright fosse fondamentale in quel pezzo; pur essendo un grande fan di Gilmour, la parte peggiore e che più ha fatto la differenza secondo me è stata proprio la parte di tastiera, sia per quello che riguarda i suoni utilizzati che per l’esecuzione, entrambi pessimi.
Il resto del pezzo tutto sommato non è stato male, a parte un problema tecnico per Guy Pratt che poi si è protratto per il resto del concerto.
L’assolo di Kemp, piuttosto fedele alla versione dell’album, è stato piacevole, anche se un po’ “rovinato” verso la fine dalla batteria che è entrata con un giro simile a quello presente in Pompeii tra assolo ed inizio della parte funky e che qui sovrapposto all’assolo non mi è piaciuto.
La chitarra di Kemp non è stata male anche nella parte funky, abbastanza fedele all’originle, così come anche quella di Harris nelle parti iniziale e finale; la sensibilità di Gilmour in quelle parti è sicuramente di un altro pianeta, ma tutto sommato è stata accettabile. 
Anche il cantato con le due voci di Kemp e Pratt non mi è dispiaciuto.
La tastiera invece, mi spiace dirlo, è stata pessima; nella parte funky ha utilizzato un registro molto acuto, non sembrava quasi nemmeno un hammond, non mi è piaciuto e nemmeno come l’ha suonata.
Ma soprattutto nell’assolo di tastiera della “ripresa” ha utilizzato un suono simil-moog che a mio parere era proprio fuori contesto; in questa parte devo dire che mi è piaciuta poco anche la batteria, un po’ troppo presente.
In sintesi, ho sentito versioni migliori fatte da cover band locali.

Non aggiungo altro, direi che ho scritto anche troppo.
Solo una nota sul concerto di Lucca che mi ha mandato il mio amico: si sentiva molto male.


La formazione sul palco ha visto, oltre a Mason alla batteria, l’ex-Spandau Ballet Gary Kemp alla chitarra e alla voce, Guy Pratt al basso e alla voce, più Dom Beken alle tastiere e Lee Harris alla chitarra: insomma, il classico “supergruppo“ che ogni tanto si fa vivo sulla scena rock internazionale e che promette (e in questo caso mantiene) grandi cose.

In una intervista a “La Stampa” in occasione delle due date Italiane Nick Mason ha dichiarato:

Non vedo la possibilità di una reunion. L’unica possibilità sarebbe che un personaggio equivalente a un Nelson Mandela convocasse un evento per portare la pace. Tornare sul palco è divertentissimo. Ma mi piaceva anche suonare con Roger e David e guardo al passato con molto affetto. Nel corso degli anni i Pink Floyd possono aver vissuto molte divisioni, ma mai sul palco, suonare è sempre stato un divertimento“. Mason si dice personalmente toccato dalla guerra in Ucraina: “Penso che sia molto molto triste. Tra l’altro, dovevamo suonare sia a San Pietroburgo che a Mosca, abbiamo dei fan favolosi laggiù. Ma dubito molto che tornerò in Russia mai nella vita. È un’amara delusione“. E sul messaggio che vogliono trasmettere con ‘Hey Hey Rise Up’, Mason spiega: “Ci sentiamo tutti impotenti, e questa è la sensazione più triste. Dal mio punto di vista, il messaggio è questa musica, molto meglio che rilasciare dichiarazioni“. Quale musica ascolta oggi Nick Mason? “Temo di ascoltare soprattutto roba dei miei coetanei: Eric Clapton o Jimi Hendrix, o Johnny Mitchell, Linda Ronstadt o simili. Non sono alla ricerca di nuove scoperte, non perché la musica nuova non sia buona. È buffo, ma musicalmente credo di essere finito in una trappola temporale. Succede, perché quando sei giovane la musica significa di più“.

Uno sguardo alla grandiosa batteria DW di Nick Mason, che per questo tour torna in “edizione Hokusai”!

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NICK MASON’S SAUCERFUL OF SECRETS: AL VIA L’ECHOES TOUR 2022!

Tornano a suonare dal vivo i Saucerful of Secrets, il supergruppo formato da Nick Mason per portare live tutto il periodo degli “Early Years” dei Pink Floyd! Il tour, appena partito toccherà Irlanda, Inghilterra Europa, Italia compresa e Nord America.

Dalle prime date abbiamo già avuto modo di scoprire le novità in scaletta, e farci un’idea dello spettacolo, che non si discosta molto da quello immortalato in “Live at the Roundhouse” del 2020, ma che ancora una volta ci ricorda quanto potenti, belle, ed evocative, siano le canzoni degli “Early Years”: questa volta, rispetto al tour precedente, il concerto vede una rivisitazione totale delle luci e soprattutto una nuova scaletta: escono di scena “Green is the Colour”, “Let There Be More Light” e “Point Me At The Sky”, mentre subentrano “Candy And A Currant Bun”, “Burning Bridges” e.. “Echoes”! E proprio su quest’ultima mi voglio soffermare: dopo che David Gilmour ha dichiarato di non volerla suonare mai più dal vivo, dopo la morte di Richard Wright, sembrava impossibile riascoltare di nuovo live il capolavoro dei Pink Floyd, ed invece Nick Mason sa cosa amano i fan dei Pink Floyd e se ne fa una versione adatta alla sua band, versione peraltro molto fedele all’originale e che potrà migliorare sempre più nei prossimi concerti.


Il nostro lettore, Piero, è stato alla prima data del tour al Convention Centre di Dublino e ci ha omaggiato del suo pensiero:

Dopo due o più anni di attesa per questo concerto, rimandato, poi cancellato, e poi rischedulato, tutte le premesse di un grande concerto e di un grande tour sono state rispettate.

Iniziamo dalla scenografia, totalmente cambiata, come si puo’ vedere dalle foto, sia i disegni della batteria che lo sfondo, ma ora lo sfondo si avvarrà anche di proiezioni, per lo più immagini psichedeliche come nel periodo di Syd Barret, ma anche qualche vecchia foto o pezzi di vecchi video.

L’impianto luci è fantastico, e se ne gode a pieno sopratutto nella seconda parte del concerto, durante Echoes e altre canzoni.

Riguardo la musica, i nostri eroi non hanno bisogno di presentazioni e suonano alla grande, il basso di Pratt è sempre preciso e lui va in giro per il palco felice, Mr. Kemp è veramente bravo e ispirato.

C’è stato anche un siparietto, non ricordo durante che canzone, in cui Mason ha iniziato a suonare e non avrebbe dovuto, alchè Pratt gli ha fatto cenno, e aspettato e diciamo “indicato” quando doveva partire per poi fare il gesto del “bacio”, siparietto carino e che, a mio parere, rispecchia l’amicizia con cui i 5 suonano e lo spirito professionale ma goliardico che ancora hanno.

Sulla musica dicevo non si discute, si inizia con “One of these days” e poi mi fermo, perche non ricordo la scaletta e anche perchè per me i concerti sono emozioni e questo me ne ha date tante, sopratutto durante Echoes nella seconda parte (su youtube si trova facilmente).

Che dire, un concerto bellissimo, completo, che consiglio a tutti i fan dei Floyd, fosse solo per ascoltare una seconda versione di Echoes (seconda per chi ha avuto la fortuna di vedere Gilmour in concerto nel tour con il compianto Wright).

Piccola nota per i feticisti del merchandising, come nell’altro tour vendono cose firmate da Mason!

Io mi sono limitato a una maglietta psichedelica molto poco sobria!!!

Ciao ciao

Piero


Foto © Piero:



Nick Mason e i suoi Saucerful Of Secrets saranno in Italia per 2 date, biglietti ancora disponibili!

25 Giugno 2022 Lucca, Piazza Napoleone

26 Giugno 2022 Nichelino, Palazzina di Caccia di Stupinigi

Clicca qui per la pagina Ticketone di Nick Mason’s Saucerful of Secrets

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